I Tarocchi

Il linguaggio arcaico degli archetipi fa riferimento a tutte le esperienze condivise dalla specie umana. In queste figure dove infiniti simboli e colori sono sapientemente occultati, almeno dagli occhi di chi non ne conosce il linguaggio intrinseco, c'è la storia dell'uomo: l'amore, la vita, il successo, le sconfitte, le gioie, la nascita, gli errori e tutta la vastità dei sentimenti che si susseguono alternandosi nella grande giostra del ciclo vitale. La teoria fondamentale della sincronicità formulata da Jung secondo la quale cose o eventi simili tendono sempre a convergere nello stesso spazio e nello stesso tempo, e la stessa alla quale si appoggia il principio dei Tarocchi: il consultante sceglie proprio quella lama e non un'altra sentenziando così gli eventi futuri a lui collegati.
Ad essi il postulante si accosta con l'animo speranzoso oppure curioso cercando di sapere con largo anticipo l'esito di una vicenda che sta particolarmente a cuore.
Ma in ogni caso si consiglia di non avvicinarsi a questa forma di divinazione per burlasi di essa o con forma di scetticismo perché i tarocchi, avendo una loro volontà, non risponderebbero come già si è verificato in più casi.
Il consiglio prima di approcciarsi alla lettura della divinazione fra le più antiche e le più precise, è quello di calmare il cuore, accettare il responso anche se questo non sarebbe conforme alla nostra volontà o desiderio, avvicinandosi serenamente ad una delle più belle, più profonde e più ricche di dettagli, forme di divinazione praticate fin dalla notte dei tempi.